Il Consiglio di Stato condanna il Consorzio Centro Sportivo Meridionale a pagare al Comune di San Rufo gli oneri edilizi

Il Consiglio di Stato condanna il Consorzio Centro Sportivo Meridionale a pagare al Comune di San Rufo gli oneri edilizi

Il Consiglio di Stato condanna il Consorzio Centro Sportivo Meridionale a pagare al Comune di San Rufo gli oneri edilizi

Il Consorzio Centro Sportivo Meridionale – Bacino SA3 dovrà pagare al Comune di San Rufo gli oneri edilizi per la realizzazione delle opere “di ristrutturazione ed ampliamento” del centro sportivo. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, ribaltando la decisione assunta lo scorso anno dalla sezione staccata di Salerno del Tar della Campania.

La vicenda ha avuto inizio nel 2015 quando il Comune di San Rufo aveva rilasciato il permesso di costruire per la ristrutturazione ed ampliamento di un fabbricato da destinare a struttura recettiva (albergo e sala conferenze) del Centro Sportivo Meridionale.

Il piccolo centro del Vallo di Diano aveva determinato il costo complessivo degli oneri in 34mila euro circa. Nel ricorso al Tar il Centro Sportivo sosteneva di non essere tenuto a pagare il contributo per la costruzione alla luce del fatto che la richiesta del permesso di costruire proveniva da un ente pubblico.

Contrariamente alla decisione di primo grado, il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha accolto il ricorso del Comune di San Rufo, difeso dall’avvocato amministrativista Nicola Senatore, e respinto il ricorso, condannando il Consorzio Centro Sportivo Meridionale – Bacino SA3 al pagamento, in favore del Comune di San Rufo, anche delle spese del doppio grado di giudizio.

“Sono soddisfatto della sentenza del Consiglio di Stato e dell’operato dell’avvocato Nicola Senatore, però vorrei fare due considerazioni: da una parte abbiamo ottenuto un risultato positivo per il paese e i cittadini, dall’altra va stigmatizzato il generale comportamento tenuto del Centro Sportivo Meridionale che, pur essendo un unione di più Comuni, ricorre spesso all’autorità giudiziaria con aggravi di spese per carta bollata, invece di approcciare ad un dialogo politico e amministrativo, sicuramente più costruttivo e meno dispendioso: in considerazione del fatto che il Comune di San Rufo, come tanti altri Comuni nella sua stessa posizione, non solo paga le proprie spese di giustizia, ma deve contribuire anche a quelle dell’ente consortile di cui fa parte, per cui l’auspicio è di abbandonare la strada dei tribunali e di riprendere un dialogo costruttivo”, commenta il sindaco di San Rufo, Michele Marmo.

Le sentenze gemelle del Tribunale di Lagonegro hanno di fatto smantellato il sistema creditorio dell’ente consortile, ritenendo nulle le obbligazioni poste a base dei decreti ingiuntivi, in quanto i tre comuni, difesi dall’avvocato Senatore, non hanno stipulato un contratto scritto con il Consorzio stesso per avanzare domanda di adempimento contrattuale. In particolare il Tribunale,accogliendo le difese dei comuni, ha stabilito che quando manca una valida obbligazione dell’ente locale – assunta nella forma scritta di legge dall’organo legittimato, previo impegno di spesa ed il visto di regolarità contabile e copertura finanziaria – non sussiste un rapporto giuridico con l’ente pubblico il quale èescluso dall’obbligo contrattuale.

Il Tribunale di Lagonegro, oltre ad annullare i decreti ingiuntivi del valore di circa 110mila euro per il Comune di Auletta, di oltre 52mila euro per il Comune di Buonabitacolo e di quasi 110mila euro per il Comune di San Rufo, ha condannato il Consorzio Centro Sportivo Meridionale Bacino Salerno 3 anche al pagamento delle spese legali Grande soddisfazione è stata espressa dai sindaci Pessolano, Guercio e Marmo che hanno evidenziato come l’operato amministrativo se svolto con consapevolezza e lavorando bene, porta a risultati positivi che si riflettono sul benessere dei cittadini.